L’apiterapia è il trattamento delle malattie con prodotti raccolti, trasformati e secreti dalle api, e in particolare: polline, propoli, miele, pappa reale e veleno.
Nella medicina tradizionale le virtù del miele e della propoli sono note da tempi antichissimi. Negli ultimi decenni, studi scientifici hanno permesso di confermare e di meglio comprenderne le proprietà. Essendo recenti le tecniche di raccolta, è recente l’uso del polline e della pappa reale, ma molti studi hanno permesso di scoprirne le proprietà. Tra i nuovi aspetti terapeutici è particolarmente rilevante l’uso del veleno d’ape.
Il miele è un prodotto alimentare naturale dalle notevoli proprietà organolettiche. È un alimento energetico, di rapida assimilazione, dal potere dolcificante superiore a quello dello zucchero (saccarosio). Contiene in media:
- saccarosio: 5%
- maltosio: 6%
- glucosio: 30%
- fruttosio: 40%
e inoltre acidi organici e oligoelementi. La sua composizione è tale che non vi si sviluppano microrganismi, per cui non richiede conservanti né pastorizzazione.
La medicina tradizionale attribuisce generalmente ai mieli provenienti da piante medicinali le stesse proprietà di quelle.
Recenti ricerche condotte all’università di Waikato in Nuova Zelanda hanno evidenziato le proprietà antibiotiche del miele proveniente da un arbusto detto localmente manuka (Leptospermum scoparium). Un enzima specifico in esso contenuto, denominato UMF (Unique Manuka Factor), produce periossido di idrogeno, un noto antisettico, ad un tenore 10 volte superiore a quello degli altri mieli. Questo miele è efficace contro batteri multiresistenti e sembra avere proprietà antinfiammatorie e cicatrizzanti.
La pappa reale è indicata per combattere l’affaticamento, la debolezza, l’astenia, la neuroastenia, la depressione leggera, l’amenorrea e la dismenorrea.
Il polline è indicato per trattare le allergie stagionali, migliorare le prestazioni fisiche, migliorare la memoria nelle persone anziane.
La propoli ha numerose indicazioni:
- per via esterna:
trattamento dell’herpes genitale, accelerazione della guarigione di piaghe della mucosa della bocca, prevenzione della carie e della placca dentaria, trattamento della gengivite; - per via interna:
prevenzione e trattamento delle infezioni delle vie respiratorie, delle infezioni batteriche, virali e parassitarie (infezioni intestinali, vaginali e delle vie respiratorie).
Il veleno d’ape è utilizzato per curare affezioni reumatiche, artriti croniche, certe malattie infiammatorie e la sclerosi a placche.
Il veleno è somministrato sulle zone da curare sia direttamente, attraverso punture d’ape, sia diluito, con l’aiuto di siringhe.
Va notato che, quando l’ape punge, il suo dardo resta conficcato nella pelle, e quando essa si ritira strappa via una parte dell’addome, e muore. Oggi si riesce ad estrarre il veleno dall’ape senza provocarne la morte.
Il veleno d’ape è contenuto anche in diverse preparazioni – creme, lozioni, compresse, gocce – utilizzate nel trattamento dell’artrite, delle infiammazioni dei tendini e delle articolazioni, e di affezioni cutanee.
L'”apipuntura” è una combinazione di trattamento con il veleno d’ape e di agopuntura. Viene utilizzata nel trattamento dell’epilessia, dell’incontinenza e dei disturbi artritici. Il veleno può essere somministrato sia per deposito nel punto dell’agopuntura, sia per immersione dell’ago stimolatore in una soluzione del medesimo.
Il veleno d’ape è anche un elemento fondamentale nell’arsenale delle sostanze utilizzate nelle terapie omeopatiche: con il nome di apis mellifica è generalmente prescritto in diluizione da 5 a 35 CH.
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